martedì 16 gennaio 2018

Wounds

Quando finalmente riprende fiato, sente chiaramente la testa che gli pulsa.
Il naso perde sangue.
La parte destra del volto è gonfia e fa male.

Il tavolo è rovesciato e a terra ci sono dei vetri. Il divano è stato sbattuto contro un muro.
La sua camera ha la porta sfondata da un grosso buco nel centro e la porta è divelta.
L'unico mobile, pieno di bottiglie vuote e mozziconi di sigari, giace schiantato a terra.
E' come se un uragano si sia abbattuto nel covo dei terroristi e lo abbia centrato in pieno. Solo che l'uragano era lui.

Prende fiato. Tossisce un paio di volte, pulendosi la bocca con il dorso della mano.
C'è sangue. Forse ha anche il labbro spaccato.

Quando Inara si incazza, non fa sconti per nessuno. Nemmeno per lui.
Lo ha imparato in Guyana, quando si sono nascosti dagli occhi di un mondo che li voleva solo morti.
Lo ha imparato a Philadelphia, quando gli occhi del mondo erano puntati su di loro.

La mano si allunga a cercare una bottiglia piena. Quello che trova sono solo frammenti di vetro bagnati ed un taglio sulla mano. Sbatte il pugno con forza sul pavimento. Una, due, tre volte. E' come un bambino che fa i capricci. Ma stavolta non c'è nessuno.

Quando raggiunge il bagno, lo specchio malmesso riflette una figura stanca. Il volto scavato che lo fissa mostra i segni di una lotta senza quartiere avvenuta due anni prima. E le ferite aumentano giorno dopo giorno. Si volta verso il letto vuoto, torna a fissare lo specchio.
E subito dopo un pugno preciso verso il volto scavato che lo fissa lo manda in frantumi.
Le ferite aumentano giorno dopo giorno.

E nessuna di esse si sanerà mai.

martedì 2 gennaio 2018

Letters from the Deep

Ciao Vic.
Non sai quante volte ho iniziato a scriverti qualcosa, per poi lasciar perdere tutto.
Siamo nel 2027 e non hai neanche una cavolo di casella e-mail. I tuoi amici mi hanno detto di prendere carta e penna.
Non so cosa stai combinando. Non so nemmeno se sei ancora vivo. Da una parte lo spero. Dall'altra, vorrei tanto che tu fossi morto anni prima di conoscerti dannazione.
Abbiamo cambiato città. Non possiamo dirti dove stiamo. Nicole sta bene. Aveva smesso di chiedermi di te. Ma poi si è messa in testa che voleva scriverti. Che voleva sapere dove fosse suo padre e cosa stesse facendo.
Non sono riuscita a trattenerla Vic. Ha la testa dura come la tua.
Sta bene. Ormai è grande. Il suo... dono... avrei preferito farla registrare. Ma lei si è opposta. 

Dice che tu non lo avresti permesso. Non so quanto potrà durare.
Ora la parte difficile: Nicole ha conosciuto un ragazzo. E' un bravo ragazzo Vic. Non so quanto la cosa possa farti incazzare, ma te lo giuro, tua figlia è felice. Lui la rispetta. E lei si fa rispettare. Si chiama Andy Dursley.
Non fare ricerche su di lui, non farti prendere da stupidi colpi di testa e, per Dio Vic, tieniti lontano da loro. Fallo per Nicole. Lasciale vivere la sua vita. Ormai è diventata grande. Per tutti questi anni non hai fatto il padre, non iniziare proprio ora nel modo sbagliato.
Insieme a questa lettera, troverai un'altra busta. E' da parte di Nicole. Mi ha fatto promettere di non leggerla e io non l'ho fatto.
Qualunque cosa ci sia scritta, ti prego Vic, non arrabbiarti con lei. Ha solo voluto un padre che non c'è mai stato. Forse ti odia. Ma è pur sempre tua figlia. E non è una stupida. Lo sa cosa stai facendo.

Spero tu stia bene.

Scusa Vic. Lo so che sono dura con te. Sono solo preoccupata per Nicole.
Fai attenzione, qualsiasi cosa tu stia facendo.

D.R.